La sofferenza, il dolore è una esperienza che nella vita tutti attraversiamo. A volte il dolore può condizionare o dissolvere le nostre aspettative sul futuro, ridurre le nostre capacità di reagire e presentarsi come esperienza dominante che ci soffoca e ci opprime.È un'esperienza che trasforma il corpo, stravolge il Sistema Nervoso logorandolo. Allora parliamo di angoscia, una parola che deriva da angustia cioè ristrettezza e che parla del vuoto e della perdita della capacità di affermare se stessi.
Quando facciamo esperienza dell'angoscia la nostra vita perde di senso e passiamo il tempo ma non vi troviamo niente. La nostra presenza è un guscio vuoto senza stimoli reali, senza affetti e legami profondi. Non sentiamo di essere parte e di essere importanti per qualcuno. Come se non bastasse, a questo punto, spesso, si aprono le porte ad altri temibili demoni: la colpa e la vergogna per non essere adeguati. Un senso profondo di disgregazione si può aggiungere al vuoto rendendo la nostra esperienza insostenibile.
La nostra sofferenza può, nel cammino psicoterapeutico, trovare una cornice di senso.
E' possibile ascoltare quella parte dell'anima che grida nel profondo la sua rabbia e con essa le varie parti che reclamano dignità e speranza. Ritrovare così integrità e contatto con la ricchezza e la validità della propria esperienza, che non può eludere il dolore del cammino ma può integrarlo in una identità più ampia e profonda.