Nonostante possa passare molto tempo, talvolta anni, da quando si è verificata una esperienza traumatica, essa rimane rimane ancora lì, come fosse incistata e pronta a rivivere: rimangono reazioni emotive, stati d'animo, sintomi fisici che sono il residuo attuale del trauma.
Soffrire, avere paura, è naturale ed ecologico. Il nostro essere è predisposto a vivere la gioia e il dolore a livello biologico. Ma il trauma è come una ferita che non può smettere di sanguinare, che non si rimargina mai e che crea una frattura profonda nella nostra vita interiore.
In ognuno di noi esiste un meccanismo di “digestione” dei traumi emotivi, un meccanismo che si autoregola e tende all’equilibrio. Abbiamo risorse interiori che nascono dalle parti sane, vitali della persona e ci aiutano a fronteggiare le difficoltà della vita, ma quando facciamo una esperienza traumatica queste risorse restano insufficienti. L'EMDR è un approccio terapeutico che consente una profonda rielaborazione degli eventi stressanti e traumatici. Si integra nei vari percorsi terapeutici aumentandone l’efficacia. EMDR significa Desensibilizzazione e processamento attraverso i movimenti oculari.
Grazie ad esso è possibile accedere e portare ad una risoluzione adattiva e soddisfacente i ricordi di esperienze dolorose, difficili, intollerabili che costituiscono spesso la base delle difficoltà, dei blocchi, dei sintomi che si manifestano nel presente. Abbiamo una saggezza dell’organismo, un sistema di autoguarigione senza il quale non potremmo sopravvivere e che ci permette di rispondere efficacemente e mobilizzare tutte le nostre risorse nel momento in cui ne abbiamo bisogno e successivamente per “rimarginare le ferite”.
Le ferite psichiche sono simili a quelle fisiche. Il più delle volte un taglio si rimargina da solo, mentre ci sono alcune lacerazioni che necessitano del Pronto Soccorso, dei punti per rimarginarsi e guarire.
Alcune esperienze traumatiche sovrastano la capacità del nostro sistema e invece di essere “digerite” rimangono bloccate, impresse nella loro forma iniziale. Immagini, pensieri, suoni, odori, emozioni, sensazioni fisiche e le convinzioni che se ne sono tratte (per esempio: non posso farci niente, sarò abbandonato, non conto niente, non ho controllo) restano congelati nella nostra psiche generando una frattura dentro di noi. Sono esperienze passate ma dentro di noi restano come un perenne “presente”. Piccoli e grandi disturbi si originano da queste zone oscure, dei circoli viziosi di emozioni e pensieri negativi in cui perdiamo il contatto con la nostra capacità di sentirci in equilibrio, ritrovare il benessere e l’integrità psicofisica.
L’EMDR aumenta l’efficacia della terapia e può essere di aiuto per:
- Piccoli/grandi traumi subiti nell’età dello sviluppo:
- Eventi stressanti nell’ambito delle esperienze comuni (lutto, malattia cronica, perdite finanziarie, conflitti coniugali, cambiamenti, interventi clinici, incidenti, riabilitazione);
- Eventi stressanti al di fuori dell’esperienza umana consueta quali disastri naturali (terremoti, inondazioni) o disastri provocati dall’uomo (incidenti gravi, torture, violenza).
Le numerosissime ricerche degli ultimi anni sull’EMDR dimostrano l’efficacia di questa tecnica in tutti i tipi di trauma, sia per il Disturbo Post Traumatico da Stress che per i traumi di minore entità. Nel 1995 una ricerca del Dipartimento di Psicologia Clinica dell’American Psychological Association ha concluso che l’EMDR presenta il grado di efficacia più alto in questa tipologia di disturbi.
PER SAPERNE DI PIÙ
Una psicologa americana, Francine Shapiro passeggiando in un parco nel 1987 fece una strana scoperta: alcuni pensieri disturbanti associati ad un’ emozione opprimente erano improvvisamente svaniti e quando successivamente si erano ripresentati non presentavano la stessa carica emotiva profondamente angosciante. L’osservazione casuale di questa esperienza interiore diede l’avvio ad una lunga e proficua ricerca scientifica che coinvolgendo psicologi, neurofisiologi e ricercatori della salute mentale ha dato vita all’approccio terapeutico EMDR, considerato ora un trattamento basato sulle evidenze scientifiche e ritenuto d’elezione per la cura del trauma.
Partendo dal ricordo, la tecnica basata sulla stimolazione alternata degli emisferi cerebrali attraverso il movimento (ad esempio degli occhi), è in grado di “bussare” nel punto del nostro cervello in cui le reti neurali trattengono l’esperienza in una forma altamente disturbante, col suo carico emotivo tossico per la persona. Accedendo al punto in cui è immagazzinata la parte traumatica dell’esperienza è possibile “riavviare” il sistema innato di auto-guarigione della persona che viene accompagnata verso la ripresa di un nuovo equilibrio. Le nostre esperienze angoscianti e soverchianti non “spariscono” dalla memoria e dal cervello e continuano a fare parte della nostra storia ma in una collocazione migliore, una forma meno disturbante e distruttiva per la nostra qualità di vita.
L’esperienza negativa si integra con altre esperienze, l’emisfero destro del cervello si integra con l’emisfero sinistro per produrre nuove emozioni più adattive e si ripristina quella continuità nel contatto con noi stessi che il trauma aveva spezzato. La stimolazione destra-sinistra degli occhi o delle mani è un facilitatore di questo processo che può correttamente avvenire solo in un contesto terapeutico.
L’acronimo EMDR - Eye Movement Desensitization and reprocessing, fa riferimento ai processi di desensibilizzazione e di rielaborazione in quanto si arriva, col progredire delle sedute, ad una rielaborazione adattiva, cioè appropriata del ricordo del trauma.
Durante la seduta sono possibili reazioni emotive intense, ma al termine della rielaborazione può ritornare all’evento traumatico senza disagio emotivo, senza disagio corporeo e valutando positivamente se stesso.Attraverso la rielaborazione personale che avviene durante la psicoterapia, la persona trova spazio per integrare ulteriormente il processo e può sentire che gli eventi traumatici pur appartenendo alla propria vita sono ben collocati in un passato che non impedisce di sentire di poter vivere in modo pieno la vita attuale, il presente.